Vedere e Scrivere
Il prolifico rapporto tra linguaggi diversi per accrescere le abilità e le competenze di scrittura (da "Vedere e Scrivere" di G. Cremonini e F. Frasnedi, 1982)
È difficile capire come funziona un testo mediale se questo viene inteso come linguaggio, come attivatore di inter-relazioni, come innesco di processi psicologici che, di fatto, modificano l'orientamento dell'attenzione.
Fare uso di testi mediali a scuola significa preparare bene il terreno. ridiscutere le modalità dell'inter-relazione didattica e costruire un piano di appoggio didattico forte e di preparazione tecnica linguistica e, cosa più complicata, riformulare il piano degli obiettivi interdisciplinari degli apprendimenti e prepararne uno in funzione dell'uso del medium se non è già stato contemplato.
I linguaggi mediali vanno affrontati in chiave linguistica e, sempre, in relazione con il funzionamento grammaticale ed espressivo della lingua intesa anche come grafica arte figurativa e persino musica. Quando si parla di questa relazione non si intende la parentela tra il funzionamento della lingua e quello del testo mediale, ma si sta parlando delle modalità del percorso didattico che "lo usano".
L'itinerario didattico deve essere integrato e strutturato in forma di continuo e costante rinvio per convergenza o divergenza ad esso, essere capace di migliorare l'apprendimento e di fornire un supporto di motivazione valido e rispondente a quelle che sono le esigenze dell'alunno di oggi.
Le competenze acquisite nei vari campi mediali finisce con il rafforzare quelle linguistiche stesse poiché permettono di individuare dei nuclei sintetici "di insistenza" che sono punto di riferimento continuo alle operazioni mentali, anche quelle semplici, e a queste rinviare processi e procedimenti fortemente diversificati dal punto di vista operativo e linguistico.
Il processo didattico deve essere considerato come un "montaggio parallelo" costruito anche su itinerari fortemente divergenti fra loro, ma tuttavia attinenti ad una stessa funzione mentale e aventi la stessa sintesi di riferimento. Per quanto apparentemente diversi, infatti, e con una quasi connotazione di apparente non grammaticalità dei testi mediali, esiste un piano di riferimento di tipo mentale e logico che permette un rafforzamento reciproco.
Fare un video, scattare una foto significa mettersi di fronte a una porzione di realtà: una porzione di realtà che viene scelta dallo sguardo di chi scatta la foto o fa le riprese, ma che è anche collegata alla posizione della macchina rispetto a ciò che si vuole inquadrare o riprendere e alle potenzialità tecniche della macchina stessa.
Il fare quel video o lo scattare quella foto di fatto è frutto di una serie di scelte.
Questo è un esempio incredibile delle operazioni che stanno all'origine di ogni composizione linguistica del messaggio.
La selezione e la selettività non sono altro che una serie di operazioni originali alla base della creazione di un messaggio e ogni medium è portatore di questa potenzialità; certamente la composizione del messaggio può richiedere ulteriori operazioni più complesse di quelle della selezione ma questo resta, di fatto, un nucleo di base comune.
Un alunno che impara a selezionare per creare un prodotto di comunicazione e che poi per necessità anche legate alle sue vocazioni tecniche o alle vocazioni tecniche del medium che sceglie deve presto raggiungere la fase di montaggio per "confezionare" il suo messaggio e renderlo davvero comprensibile a tutti.
Nel far ciò, ha imparato a riconoscere un' attitudine mentale corretta cioè quella di come porsi di fronte alle varie tipologie di messaggi in modo sempre più adeguato e di come questi si costruiscono o di come sono stati costruiti anche da altri. Una pratica interessante da questo punto di vista è la ricostruzione del percorso di creazione di un testo mediale: un lavoro a ritroso che permette di individuare e riconoscere elementi, scelte effettuate, ecc...
La capacità di riconoscere e di ripetere certe operazioni di selezione farà poi in modo che l'alunno impari a dosare i codici e le ripetizioni a dosare gli effetti mettendo, così, in evidenza gli effetti forti ma anche quelli deboli fino ad arrivare al riconoscimento del genere. Procedere in questo modo dalla grammatica alla retorica, dal montaggio grammaticale a quello narrativo, dal riconoscimento di uno stacco agli effetti di montaggio e del ritmo, inteso come contrazione e distensione nella distribuzione del tempo della narrazione, fa procedere dall riconoscimento del genere verso l'acquisizione dello stile. Un percorso che rende possibile il superamento della tecnica del genere per dar spazio alla creatività originale dello stile.
Questo possibile percorso può svilupparsi su cinque livelli secondo Frasnedi:
a)il livello propedeutico è l'attitudine grammaticale, cioè la capacità di effettuare una selezione lessicale e grammaticale all'interno del testo inteso come textum intreccio. Una delle prime operazioni possibili, usando favole e fiabe, è quella di individuare la morfologia dei racconti e, quindi, di riconoscere alcune funzioni base della narrazione come l'azione la descrizione e i dialoghi. Per passare poi a una prima individuazione degli stacchi che corrispondono, a livello mediale, a quello che noi possiamo chiamare al concetto di montaggio. L'esame di tutti i sottocodici linguistici sarà la fase propedeutica al riconoscimento dei vari generi. Questa attività può essere svolta a partire da un'immagine fissa o dall'introduzione all'inquadratura o attraverso il fumetto.
b) Il secondo livello potrebbe essere distinto in più fasi:
il passaggio della semantica alla sintassi: in questa fase entrerebbero a buon ragione elementi di lingua ma anche di cinema e di grafica. La comparazione o l'esame di spezzoni di lingua, ad esempio ritratti paesaggi sequenze e contemporaneamente di fotogrammi e sequenze cinematografiche, si rivelano essere "oggetti" di apprendimento importanti. L'introduzione, ad esempio, alla produzione grafica del fumetto è da intendersi come un'attività molto elaborata in riferimento a tutto questo poiché permette di far scoprire, attraverso l'attitudine grammaticale, alcuni segreti del funzionamento linguistico del fumetto stesso e di quelli che sono i suoi effetti e i suoi ritmi.
il primo incontro con testi compiuti (il genere): in questa fase l'attitudine grammaticale si misura anche con il testo filmico (o immagine in movimento) e l'esame morfologico ravvicinato di alcuni spezzoni o del racconto stesso, la grammatica delle sequenze o la cucitura tra le stesse permette di individuare e riconoscere alcune delle componenti specifiche di questa tipologia testuale e di stimolare la riflessione sul tempo e sui soggetti della narrazione e del narrato, sui processi descrittivi del linguaggio attraverso l'immagine. E ancora il fumetto come media di confronto linguaggio filmico risulta essere molto proficuo.
c) Il terzo livello è il ritornare su testi compiuti in modo da approfondire alcune nozioni di montaggio ma anche di riconoscimento degli effetti, dei ritmi narrativi oltre a condurre osservazioni capaci di andare oltre il concetto di genere e introdurre allo stile con l'approfondimento di sottocodici e con l'introduzione di una vera e propria attitudine retorica.
d) Il quarto livello sta proprio nello sviluppo dell'altitudine retorica che permette di accostare poesia, video, arte, fumetto ma anche la retorica del cinema stesso (ad esempio del genere comico).
e) Il quinto livello è il ritorno su testi compiuti di tipo pluricanale che permette di arrivare ad una sintesi finale con un orientamento sempre più definito su quelli che sono gli elementi e gli effetti che costituiscono uno stile; il riesame, insomma, dei temi generali di confronto per quello che è il testo linguistico e il testo mediale.