Reading literacy e medialità: 2 aspetti complementari

15.03.2019

Leggere, comprendere, raccogliere, utilizzare informazioni oggi è molto di più che leggere solo un testo scritto.

La letteratura fornisce ai docenti una gamma di testi sterminata. Ad essa si aggiunge la vastità testuale offerta dai media, testualità a cui tutti accendiamo facilmente attraverso il web e la televisione.

Si possono trovare nei vari canali di comunicazione testi che mettono in scena qualsiasi tipo di esperienza umana e di realtà. Testi che spesso fanno ricorrono a ri-mediazioni di vario genere (visivi, filmici, radiofonici, iconici, musicali, ...).

Il testo nel suo autentico significato di textum è diventato pervasivo e pensare all'approccio ad esso solo sotto l'aspetto scritto e cartaceo è limitativo e limitante per la crescita autentica del già attuale "cittadino mediale".

L'OCSE già da tempo saggia le competenze dei giovani (e non solo) in termini di literacy. 

Ma cosa dobbiamo intendere per "literacy" quando parliamo di lettura?

Per literacy in lettura si intende la capacità di trovare, raccogliere, utilizzare, comprendere, riflettere su testi scritti (parole, grafici, tabelle, infografiche, ...) al fine di raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare conoscenze, potenzialità tali da poter svolgere in maniera consapevole il proprio ruolo di "cittadino". Non si tratta, dunque, di una sola mera comprensione contenutistica o inferenziale, ma di riuscire a connettere ciò che ci dice il testo con ciò che ci circonda e di cui abbiamo bisogno per ocmprendere il reale e agire di conseguenza non solo come individuo, ma anche come parte attiva della società (in termini di cittadinanza e professionali).

Questo modo di intendere la literacy apre immediatamente ad un orizzonte di testualità molto complesso e dinamico che non è riconducibile solo alla pagina scritta: pagina scritta che spesso impone le sue pratiche narrative attraverso la crossmedialità. Un romanzo diventa facilmente un film, un fumetto, uno spot, un videogioco e via dicendo. 

Hands di Geralt (Pixabay)
Hands di Geralt (Pixabay)

La testualità oggi attraversa tutti i media e si ricompone grazie ad essi. In quest'ottica è fondamentale l'approccio mediale (Media-Education) capace di aprire e lasciare aperte le porte a qualunque tipo di interlocutore e a qualsiasi sua capacità di comprensione. 

Il testo è diventato oggetto didattico all'interno di una visione educativa di UDL (Universal Design for Learning) dove non occorre cercare l'inclusione attraverso l'individualizzazione, ma si può stimolare l'approccio alla conoscenza in maniera sempre più facilmente personalizzata.

Assumere una prospettiva crossmediale permetterebbe di raggiungere più soggetti sicuramente. Resta il problema della disponibilità all'ascolto dei soggetti: è lì che si gioca il ruolo del docente che ha come suo compito quello di creare le condizioni per rendere "accessibili" a tutti le risorse culturali senza rischiare di ridursi a mero "travasatore" di contenuti.