Lettura-cervello-neuroscienze

26.03.2019

Il nostro cervello non è nato per leggere. La lettura è frutto di convenzioni. È un'invenzione.

Leggere risulta così essere una delle attività più complesse per l'uomo. Il cervello per rispondere a questo "bisogno indotto" deve attivare gran parte di se stesso per imparare a: recepire i suoni; codificare i segni visivi; dar significato e senso alle parole (gli studi di Sebastian Wren e Maryanne Wolf sono molto interessanti in riferimento a queste tematiche).  

Fornire più elementi possibili a livello di suoni, segni e senso rende più agevole al nostro cervello il processo di lettura, di comprensione e stimola la "voglia" di continuare a farlo sempre meglio. La conseguenza didattica più significativa e di fondamentale importanza, è offrire occasioni educative ricche che stimolino:

  • ascolto (è più facile leggere dopo aver ascoltato) e, da qui, l'importanza della pratica didattica della "lettura ad alta voce" donata dall'adulto;
  • varietà (conoscere più parole-frasi-testi è funzionale a costruire una migliore decodifica di un testo) e, da qui, l'importanza nella pratica didattica di dare il giusto spazio all'ascolto, all'uso di più linguaggi, al dialogo e alla messa a disposizione di libri di vario genere e tipo.
la lettura per le neuroscienze
la lettura per le neuroscienze

Il ruolo dell'adulto che legge è f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e. Un adulto che legge ad alta voce, di interessi aperti, recettivo, lettore appassionato egli stesso o fruitore esperto di letteratura, capace di innescare dialogo sulle letture, è il grimaldello per innescare il processo del cerchio della lettura (Aidan Chambers è uno dei massimi promotori della validità educativa del The Reading Circle - TRC da questo momento).

The Reading Circle di A. Chambers
The Reading Circle di A. Chambers

Per innescare il circolo virtuoso del TRC è importante che il giovane lettore abbia a sua disposizione un'ampia varietà di testi, che essi siano realmente accessibili e che l'adulto si faccia mediatore nella loro presentazione stando ben attento alla risposta del lettore dando un tempo adeguato alla lettura, al setting di lettura, al dialogo sui libri.

ANGOLO BIBLIOTECA DI CLASSE
ANGOLO BIBLIOTECA DI CLASSE

Ecco allora che una buona pratica da sviluppare in classe è quella di creare uno spazio biblioteca sufficientemente vario e ricco di proposte adatte ai giovani lettori e sulla base anche dei loro potenziali e reali interessi. È fondamentale fare in modo che lo stato d'animo per la lettura cresca e si evolva andando dalla confort zone (i libri che conosciamo ce che ci consolano) all'esperienza del momento, al riconoscersi nei libri, al dialogo intorno ad essi fino all'esplorazione di nuove possibili letture che sollecitano il lettore e lo conducano in territori ancora ignoti o inusuali per la sua esperienza pregressa.

Particolare attenzione va oggi posta al cervello che legge nell'era digitale: la capacità di approfondire, di entrare in empatia con i personaggi del libro e di sviluppare emozioni, sono delle caratteristiche fondamentali della lettura. Ma se nella lettura digitale qualcosa si perdesse? Questi nuovi interrogativi aprono a ricerche nuove da seguire con attenzione (qui per i primi approfondimenti).